Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2013
A mare è una splendida giornata. Squilla il telefonino. Qualcuno mi avverte che il mio amico Ettore sta molto male. Lo chiamo subito. Mi risponde una voce di donna. E' gentile. M'informa che è ricoverato in ospedale. Torno a casa e mi preparo per andare a Catanzaro. Voglio vedere il mio amico. Amico è dir poco. Io e lui ci conosciamo da sempre. Andavamo alle gite organizzate dalla chiesa del monte per i giovani dell'azione cattolica della città. Un giorno i monaci ci portarono in Sila. Io, munita del giornale Sorrisi e canzoni, pieno zeppo dei testi dei cantanti più in voga in quei tempi. Ettore potava la sua chitarra. Io cantavo, o meglio tentavo. Ero stonata come una campana, ma lui sopportava, sorridendo, mi diceva "Hai coraggio...". Forse si, nella vita il coraggio mi ha sempre accompagnato, ma quando ti ho visto in ospedale, con quel viso scarno, con quel colorito giallo-verde, tipico degli ammalati di cancro al fegato, mi sono sentita senza forze. Non riu