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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

La scuola e le sue pecche.

Massimo Cacciari è, assieme a molti docenti, il firmatario della lettera inviata da oltre seicento docenti universitari, intellettuali ecc. al Presidente del Consiglio, alla Ministra all'Istruzione e al Parlamento nella quale ci si lamenta che gli studenti scrivono male. Il filosofo chiarisce in un'intervista fatta dal quotidiano La Repubbica che la colpa non è degli studenti, ma di chi ha smantellato la scuola disorganizzandola. Bisognerebbe ricordare ai firmatari che la scuola italiana fino al 1960 era considerata a livello internazionale, una delle migliori del mondo. Poi arrivò la contestazione sessantottina, fatta, però, da studenti indottrinati, che avevano studiato sui banchi di scuola con la Riforma scolastica fatta da un filosofo, Giovanni Gentile, professore universitario dal 1906, quindi in tempi non sospetti, all'università di Palermo. Inoltre, con Giuseppe Lombardo Radice aveva fatto una battaglia per il rinnovamento della scuola. Negli anni Sessanta cominciar

Politicamente per tutti: Destra, Sinistra, Centro.

                          Fra un paio di mesi, i Catanzaresi saranno chiamati per esprimere un voto per la scelta di una nuova classe di amministratori. Gli elettori si recheremo nei seggi  a malincuore se nelle varie liste  leggeranno  nomi di  candidati non adatti a risollevare il città dal vicolo cieco in cui si trova. Gli elettori del terzo millennio sono più partecipativi e più informati rispetto a quelli del 900.  La  generazione degli “anta”, attaccata al giornale e proprio a quello di carta, è meno propensa ad una continua informazione ( a volte fatta d'inesattezze, oggi definite bufale) inviata dai social network.  I giovani, invece, vivono attaccati al computer e al telefonino. Ed anche se le informazioni  che si scambiano non sono tutte  attendibili,  c’è, comunque,  un continuo tam tam che li tiene vigili alle vicende che accadono accanto ed intorno a loro. Però, i giovani, oltre ad essere aggiornati, sono anche più arrabbiati, più sconfortati, più poveri, più disoc