IL mio ultimo messaggio a te, Aldo.

 Ciao, Aldo.
In terrazzo a mare per godere in pace un cielo splendido. Squilla il telefono. Un'amica mi comunica una terribile notizia. No, non è possibile. Ti sarai sbagliata. Non può essere vero. Ci eravamo sentiti da poco. Dovevamo incontrarci in Spagna con mio marito e mia figlia per quest'autunno. Forse non è lo stesso Aldo Bressi. Sarà un'omonomia.
NO. E' proprio lui. Terminata la telefonata, mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi e le braccia incrociate, come se volessi abbracciarmi da sola per consolarmi.
 Aldo, tu non sei morto. Tu eri dinamico, pieno di progetti e di idee da realizzare.
 E' la morte che ti ha strappato la vita e ti ha allontanato da tutti noi  che abbiamo avuto la fortuna di essere tuoi amici.
Voglio ricordarti sorridente mentre abbracci i tuoi gatti. L'immagine della tenerezza che custodivi nel cuore.
 Avevi coraggio. Tanto da abbandonare  da giovane la sicurezza per l'incertezza, per inseguire una chimera. Per le mie figlie, tu sei stato l'immagine della libertà e della realizzazione di un sogno: la fotografia ad altissimi livelli. Da maestro. Non ti hanno trattenuto nella tua terra, tanti anni fa, né gli affetti sicuri della tua splendida famiglia, né la sicurezza economica del posto di lavoro che avevi.    Seguivi un sogno. Lo hai realizzato.
Quando ti ho ritrovato, dopo tanti anni, è stato bellissimo. Ripercorrere i momenti vissuti in gioventù e raccontarli alle tue sorelle, a mia figlia e mio marito è stato un tuffo nel mare della nostalgia per una gioventù che si è allontanata.
Ci eravamo ripromessi di rivederci presto in Spagna, ma su questo mondo non ci ritroveremo mai più. In un'altra esistenza, se ci sarà, chissa!
Un'unica certezza:  tu continui a vivere nella nostra mente. Magari ci illudiamo che sei in giro per il mondo e da lontano pregheremo per te. Ma l'illusione può essere crudele e falsa,  perché il cuore sa per certo che ha perso un caro amico. Uno veramente speciale.

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