Penso, ripenso e nel pensar m'impazzo.



Avete mai pensato che nel mondo possa esistere una qualche oligarchia che segretamente organizzi e diriga i vari governi delle Nazioni?
Se fosse vero (come penso che sia), i politici dei vari Stati non sono, poi, così importanti. Sono solo dei pupazzi, i cui fili sono tirati a piacimento da chi li crea, li fa muovere, lasciando a loro la convinzione di essere liberi di decidere.
Persino il terrorismo pare sia organizzato a tavolino da quell’oligarchia a cui accennavo prima. Lo aveva scritto nel 1951 Robert Payne, morto dopo aver scritto “Zero. La storia del terrorismo”,  in circostanze molto oscure su cui nessuno ha mai cercato di sapere la verità,  che non doveva, né poteva essere svelata.
A questo punto noi tutti ci dovremmo chiedere chi fa veramente la Storia? Certamente non la fa il popolo, la massa, che nel corso dei tempi è sempre stata poco propensa a fare guerre, ma a vivere, se non a sopravvivere, la sua quotidianità.
Allora chi è il vero artefice della Storia? Nell’antichità era fatta dai nobili, i re, ma sempre dai potenti o da chi riusciva a carpire il potere con la forza o con l’inganno. Ma, dal 1700 in poi, le cose sono cambiate, anche se la Santa Alleanza non era altro che l’aiuto reciproco tra i potenti di allora per non perdere la loro posizione di comando.
Tutte le rivoluzioni e le guerre dal secolo 1700 ad oggi sono state organizzate dai signori della terra, cioè coloro che appartengono alle famiglie più ricche del mondo.
Infatti, Mayer Amschel Rothschid, il capostipite della famosa dinastia, nel 1770  finanziò l’ebreo Adam  Weishaupt, ex  gesuita, affinché escogitasse un piano che desse la possibilità ad un gruppo ristretto di persone di controllare il mondo, di soggiogarlo e  dominarlo.  A questo esiguo gruppo fu dato il nome “Illuminati di Baviera”.
Quale fu il programma dell’ex monaco per un progetto tanto ardito?
Semplicemente seguendo delle linee guida ben precise:
1) Omologare le culture e le tradizioni esistenti sulla terra in un solo modo di vivere, attuando grandi migrazioni con conseguenti nuovi razzismi da ambo le parti, sia per coloro che accolgono, sia per i migranti.
2) Possedere tutti i rami delle industrie per non avere concorrenti e poter controllare i prezzi dei prodotti e decidere i  salari degli operai con contratti insindacabili.
3) Avere il controllo delle scuole e delle università, ma anche dei mass media e dell’informazione.
4) Scegliere i talenti tra i giovani che inconsciamente saranno utilizzati ed inclusi  nel loro progetto e lavoreranno per il gruppo dominante.
 5) Creare divisioni tra i popoli ed anche nell’interno dello stesso Stato in vari campi come l’economia, la politica, la religione, l’etnia. Se necessari, non bisogna disdegnare incidenti programmati o armare gruppi per fare la guerra.
6) Sopprimere i Governi Nazionali per riunirli in Organi Sovranazionali, gestiti sempre dagli Illuminati.
Ma, mi chiedo, sarà vero quanto ho letto sugli Illuminati? Poi, mi viene in mente l’Isis, Al Qaeda, i Talebani, Bin Laden, le stragi degli anni 70 in Cambogia e quelle in Ruanda negli anni 90. E poi penso che tutti questi avvenimenti passano, per dare spazio ad altre simili follie. Mi viene in mente anche il Gruppo Bilderberg. Le banche internazionali, in mano a pochi. La perdita della sovranità di uno Stato con leggi, purtroppo, fatte dalla politica. Rifletto su Emmanuel Macron, candidato alla presidenza della Francia e mi chiedo come abbia potuto in soli quattro anni diventare, da dirigente della banca Rothscild, un multimilionario. Penso alla distruzione della cellula primaria della società: la famiglia. Alla droga. Alla vendita dei patrimoni di uno Stato, a favore dei potenti danarosi che hanno la possibilità di incamerarli nel loro già ingente patrimonio. Penso che forse anche la nostra Alitalia passerà nelle mani di chi già possiede altre compagnie aeree. 
“Penso, ripenso e nel pensar m’impazzo” ma, forse, a volte è preferibile non pensare.




Commenti

  1. Pensieri illuminanti sulla distribuzione dei poteri. Pensieri che invitano a riflettere sull'effettivo potere dei politici eletti/nominati. A me sembra che siano due: A) quello di perseguire il loro interesse personale attraverso l'allocazione delle risorse e la distribuzione degli incarichi nelle istituzioni cui sono preposti. B) quello di interventi di sedicente interesse generale, che sono pietosi tentativi di farsi rieleggere, prevalentemente di tipo legislativo e regolatorio, che hanno finito con l'azzerare il potere esecutivo locale e nazionale. Azioni ambedue dannose per la collettività. Perciò il politico meno fa e più è apprezzabile, ma purtroppo gli elettori pensano sia vero il contrario.

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