Cena di amici vecchi e nuovi.
Giovedì sera,  ci siamo trovati amici vecchi e nuovi. Strano dire "nuovi", anche perché alcuni di loro li conoscevo da così vecchia data, che dopo tantissimi anni, incontrandoci, non ci riconoscevano più. Poi, parlando, un nome, un cognome mi spingono a ricordare, a riflettere sul passato, sulla gioventù lontana, sugli amici di allora, sui luoghi che frequentavamo. E all'improvviso mi si apre la mente: rivedo quest'uomo che mi sta davanti giovane, come era allora alla Laganosa di Roccelletta, un circolo dove ci ritrovavamo tanti della mia epoca. Con la mente, riesco a rivedere visi di allora, che ormai non non ci sono più in questo mondo: Federico, Peppino, Fernando, Ercolino, Franco ed il mio grande ed immenso amico Mario,che ha deciso da solo di lasciare questa terra, per non perdere la libertà e la gioia dell'indipendenza, che una brutta malattia voleva strappargli.
Mi ritrovo a ricordare con il nuovo e vecchio Emanuele il passato. Anche Pina "nuova e vecchia amica" che avevo perso di vista da tantissimi anni, m'induce ai ricordi. Altri, legati ad amici diversi. Allora mi ritrovo quasi felice per aver avuto la gioia e la fortuna di aver incontrato nel percorso della mia vita tanta ricchezza di umanità, che non è morta solo perché non c'è più. Gli amici defunti sono sempre vivi e presenti nei nostri cuori. Con loro siamo stati bene. Ci siamo compresi, stimati e rispettati. A distanza di quarant'anni (una vita.....) ancora ci sono vicini, come quando c'incontravamo in galleria Mancuso, allora molto frequentata, per passare il resto della serata assieme. Si andava a cena, o si rimaneva seduti al bar Uno più Uno. Non faceva differenza. Importante era lo stare insieme. A volte, Fernando (che era un magistrato di valore, umile e signore, lontano dalla prosopopea dell'attuale magistratura) decideva di andare alla riffa a Lido, per tentare la sorte, ma soprattutto per prendere in giro il proprietario del camion, che con un socio tentava di fregare gli avventori. A noi non serviva vincere un pupazzetto o qualche altra scemenza, ma solo scoprire i gesti che i compari si scambiavano per poterci fregare. Quante serate a ridere alle loro spalle con loro accanto a noi. Ricordo che dopo svariate serate che scendevamo a Lido per la solita riffa, il proprietario, vedendoci, si fece la croce, per chiedere protezione a Dio, per poter imbrogliare, nonostante noi.
Come sono stata bene in gioventù in questa mia vecchia città, che sembra voglia diventare sempre più fredda, senza sentimenti e legami. Ora l'amicizia deve essere produttiva, servire per qualche fine,essere utile. Quando ero giovane, invece, doveva solo farci star bene, senza fini, senza tradimenti. Amici solo per essere Amici.





















































































ovare

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