La festa donna all'Umberto I

8 Marzo. Pomeriggio alle 16 si presentano all'Umberto I le signore con cui ero rimasta d'accordo che avrebbero sfilato coi loro vestiti più belli, per sentirsi protagoniste nel giorno dedicato a tutte le donne. Le amiche che hanno scelto di "osare" si sono presentate sicure, coi capelli ordinati e pettinati dal parrucchiere, truccate con garbo e, soprattutto, emozionate.
Dopo aver scelto per  loro gli accessori più idonei per i loro vestiti, dopo aver effettuato una breve prova per come camminare sulla passerella, rimangono in ansia. Ma si,  un ultimo sguardo allo specchio, in attesa che arrivi  l'ora dell'esibizione.
Tutto è pronto. Mi sposto in sala, dove il dottore Cortese, col suo solito garbo, porta un saluto a tutte le presenti. Subito dopo si  svolge  un'intervista ad alcune signore che hanno raccontato la loro vita, fatta di sacrifici e di lavoro. Anche loro si raccontavano con emozione, pensando al passato e ai loro cari.
Finalmente si sfila. Le amiche si esibiscono. Sono sei, agguerritissime. Vogliono fare bella figura, per loro, per me che le ho aiutate.  Non più giovanissime, ma belle nella loro eccitazione quasi adolescenziale, come se fossero al primo appuntamento amoroso. Qualcuna, sfilando, mi guarda come se aspettasse l'ultimo mio suggerimento. Sorrido e piego la testa in segno d'approvazione. Bene, riprende coraggio e torna a sfilare e a prendersi gli applausi del pubblico.
Torno a casa e faccio nel buio della mia 500 Fiat dei mitici anni Sessanta una considerazione che nasce spontanea nel mio cuore. Tutte le associazione presenti nella struttura dell'Umberto I collaborano tra loro con serenità per portare avanti e con successo un progetto che appartiene alla città. Per i nostri anziani, ma anche per una Catanzaro che sa dare affetto, amicizia ed aiuto, senza chiedere nulla in cambio.


















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