Necessità primaria: RISCRIVERE I LIBRI DI STORIA

La storia racconta falsità oppure spesso nasconde atroci verità. A voi la scelta.
Per un'intera settimana i mass media ci hanno bombardato con film, trasmissioni, celebrazioni per ricordare l'Olocausto, ma -soprattutto- perché giammai si ripetano i tempi del Nazismo e del Fascismo.
A tal proposito, voglio  riflettere sul buco nero del ricordo dei massacri di Stalin, certamente più terribili di quelli del Nazismo. Ma per la Storia i morti non hanno lo stesso valore, così come i genocidi.
Infatti, settant'anni fa, Stalin distrusse un quarto della popolazione ucraina, anzi fu stabilita dai capi sovietici  una quota di 10.000 esecuzioni alla settimana. L' 8% degli intellettuali Ucraini furono uccisi.
Stalin era avvezzo agli stermini. Infatti,  negli anni venti ne aveva già fatto uno dei Cosacchi e, successivamente, nel 1941 dei Tedeschi del Volga.  Alla fine della seconda guerra mondiale  i gulag di Stalin straripavano di 5,5 milioni di prigionieri.
Dal 1945 al 1947 nella Germania dell'est, circa 15 milioni di Tedeschi furono  espulsi. Di questi, due milioni di donne e ragazze tedesche furono violentate.
Nonostante tutta l'Europa, oltre ai Governi, Canadese e Statunitense, sapessero dei crimini di Stalin, Roosevelt e Churchill si allearono con lui. 
Inoltre, la Russia non ha mai perseguito i suoi assassini di massa, come -invece- ha fatto la Germania. Tutti sappiamo dei crimini nazisti di Eichmann e Himmler e di Auschwitz, ma nessuno ricorda gli assassini di massa sovietici di Dzerzhinsky, Kaganovitch ecc, ecc.
Se il vincitore del premio Nobel, Alexander Solzhenitsyn, non ci avesse fatto conoscere attraverso i suoi libri dei tanti misfatti che lui stesso pagati sulla propria pelle,  forse oggi noi non avremmo mai saputo dei campi di morte sovietici, come Magadan, kolyma,e Vortuka.
E se Eric Margolis non avesse scritto sul massacro ucraino da parte di Stalin, oggi noi non avremmo mai potuto capire lo stato d'animo di questo popolo nei confronti del potere centrale russo e la loro conseguente posizione, che ancora rivendica il ricordo volutamente dimenticato dalla Storia delle stragi subite dalla sua gente.




CRONACA / Una petizione per riscrivere i libri di storia. 'Non si può cancellare la memoria storica di un territorio'

Se n'è parlato nell’Istituto Comprensivo Mater Domini con lo psichiatra Mauro Notarangelo e la professoressa Norma Aleni
Sabato 22 Novembre 2014 - 19:22
CatanzaroInforma.it: Una petizione per riscrivere i libri di storia. 'Non si può cancellare la memoria storica di un territorio'

Riceviamo e pubblichiamo:
Riscrivere i libri di Storia e far conoscere ai giovani i reali avvenimenti della nostra terra è doveroso e civile. Non si può cancellare la memoria storica e culturale di un territorio ricco ed industrioso prima dell’invasione sabauda che è stata una vera e propria rapina: le banche letteralmente svaligiate, terre confiscate, 685.000 persone uccise nel Meridione, 500.000 arrestate, molti delle quali deportate nei lager sabaudi a Finestrelle, località a 2000 metri in Piemonte, dove i prigionieri venivano sciolti nella calce viva; 62 paesi distrutti e dati alle fiamme. Processi sommari, impiccagioni, violenze che Nazisti della seconda guerra mondiale forse neanche si sognavano di fare.
Lo stesso Antonio Gramsci scrisse che il popolo del meridione fu "crocifisso” dal nuovo Stato italiano. 
Nei giorni scorsi è partita una petizione voluta con fermezza dalla comunità “Riscrivere i testi di Storia” nell’Istituto Comprensivo Mater Domini che racchiude sedici scuole tra quelle dell’infanzia, primarie, medie. La disponibilità della Dirigente, dottoressa Loredana Cannistrà e dei docenti è stata totale. Tra l’altro sabato scorso proprio dalla sala informatica della scuola Campanella c’è stata una video conferenza tra le varie regioni del meridione ed anche associazioni del nord che aderiscono all’iniziativa per riscrivere i libri di storia. 
La Comunità è un insieme di persone impegnate da anni nella ricerca e diffusione della nostra Storia e Cultura. Non si vuole costituire né un centro di potere politico nè un’associazione, ma solo dare ai giovani la conoscenza dell’identità culturale della gente meridionale. A presentare la petizione la professoressa Norma Aleni che ha sottolineato che è vergognoso che ministri dell’istruzione cancellino dai programmi scolastici autori meridionali, come il Filangieri, di cui  “La scienza della Legislazione” è l’asse portante  della Costituzione Americana. Come è altrettanto vergognoso che a Torino, nel museo dell’Unità d’Italia, a rappresentare il sud della nostra nazione ci sia un teschio di un brigante meridionale, come se appartenesse ad una razza inferiore. Anche il dottore Mauro Notarangelo, noto psichiatra catanzarese, è stato concorde nell’affermare che la cultura meridionale ha sempre avuto una  spinta in più anche nella scienza medica ed ha portato l’esempio di Biagio Miraglia capostipite dimenticato di una psichiatria moderna.
Chiunque volesse sottoscrivere la petizione, consulti il sito www.fontesud.it
Le firme che speriamo tantissime saranno un successo per la petizione".
Norma Aleni















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