Il trullo ed il grattacielo.

 Camillo Longone, nel Manifesto della destra divina, scrive:
 "Il trullo è costruito da uomini, il grattacielo da demoni.
 Il trullo non richiede una laurea, meno che una laurea in architettura, bensì la maestria. [...]
Il grattacielo babelico di Dubai, il trionfante Bun Dubai, è costruito da operai indiani, pakistani e bengalesi ridotti in semi schiavitù impossibilitati a tornare a casa [....] per il sequestro dei passaporti.
Il trullo è tranquillissimo, non deve fare altro che somigliare ai trulli vicini. La sua missione è la fedeltà".
Ora, riflettiamo assieme sulle parole scritte da Longone ed immaginiamo i trulli come la nostra tradizione, ferma al di là dei tempi, stabile, granitica, eterna, che dà certezza di dimora, di casa.
Quindi, per la proprietà transitiva, la tradizione è il trullo, è il ventre materno che accoglie la vita e la protegge, è la famiglia, il primo nucleo della società, il perno.
Distruggendo questo perno, si disintegra famiglia,  tradizione,  cultura,  casa e  patria. Purtroppo, ciò sta avvenendo nella nostra bella Italia, con un disegno preciso, lento, nocivo più della bomba atomica, che, sebbene lasci effetti negativi nel tempo, è, comunque circoscritta ad  ad una causa\effetto dei rapporti tra Stati.
La guerra che noi Italiani stiamo vivendo è subdola, è una guerra senza armi,  è vissuta in tempi di  pace, ma è continua ed ha uno solo scopo: destabilizzare ed impoverire la nostra patria a favore degli altri Stati, con la complicità della politica. Come si fa a destabilizzare uno Stato? Semplicemente distruggendo la sua spina dorsale, che è fatta di cultura, lavoro, economia, sovranità popolare e certezze.
Le istituzioni hanno distrutto la scuola, svenduto il nostro patrimonio fatto d'industrie, di aziende, imprese, turismo, patrimoni della storia, ecc.
  I nostri palazzi storici del 500, 600, 700, ora di proprietà di arabi e turchi , sono diventati grandi alberghi. Non ci appartengono più. Così come non ci appartengono più la Parmalat, la Invernizzi, la Locatelli, la Motta, la Bertolli, la Galbani, la De Rico, la Bertolli, la maggior parte delle acque minerarie (San Pellegrino, Recoaro, Vera, Panna,ecc).
Né ci appartengono Loro Piano, Ferretti, Bulgari, Gucci, Bottega verde, Pomellato, Dodo, la Rinascente ecc. ecc.
Una catastrofe, voluta da una politica fatta da invertebrati che non hanno il minimo amore per la nostra Italia.
Amici, che leggete i miei articoli, cosa lasceremo di quest'Italia ai nostri figli? Quali certezze, se non ci sono, né ci saranno i presupposti per lavorare? Quale futuro?
Prima di andarcene da questo mondo, quelli della mia generazione, dovremo ancora combattere. Ma come? Insegnando ai giovani che l'Italia è nostra, né degl'invertebrati ed ignoranti della politica, né degl'immigrati.
 Ripigliamocela, in un modo o in un altro. Se devo morire di crepacuore, preferisco morire sulle barricate.

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