Passione per il dialetto: Ferruccio Fregola




Le Dame, 26 Giugno 2012. Passione per il dialetto: Ferruccio Fregola.



Si è svolto con successo l'ultimo incontro sulla passione, questa sera dedicato al dialetto ed organizzato con la collaborazione dell'Associazione A trambia, che ha ricordato, a trenta anni dalla scomparsa, Ferruccio Fregola, conosciuto in città come U Parretteri. La serata si è svolta in modo molto diversificato, perché agli oratori si alternavano gli attori della Trambia che hanno recitato poesie composte da Fregola.
L'incontro ha avuto inizio con i saluti della Presidente del Circolo Le dame, professoressa Norma Aleni, che ha esposto ai presenti le attività che sono state svolte durante l'anno sociale. Ha -poi- sottolineato le caratteristiche del dialetto catanzarese e dei vocaboli ormai quasi dimenticati che grazie alle poesie di uomini semplici e del popolo come Ferruccio Fregola rimangono impresse nella nostra cultura e tradizione.
Ha preso, quindi, la parola il vicesindaco, dottore Baldo Esposito, che si è congratulato per la manifestazione e ha ricordato il poeta da lui conosciuto personalmente e di cui gli sono rimaste nella mente  battute e frasi del suo sagace umorismo.
L'ultimo oratore è stato il professore Cesare Mulè, fine conoscitore  della tradizione calabrese, che sta raccogliendo tutte le poesie del Fregola, con una certosina pazienza, anche perché alcune sono introvabili.
Cesare Mulé è sempre stato un amante della storia della nostra città, di cui è stato un ottimo sindaco anche per le iniziative culturali da lui intraprese. 
E' ricordata da molti con chiarezza la sua lotta affinché l'ultimo tram della Società tranviaria, costruito alla fine degli quaranta di sana pianta dagli operai catanzaresi, su disegno e sotto la direzione dell'allora capo tecnico, Vincenzo Aleni, fosse trasferito nella villa comunale a ricordo perenne della laboriosità e della bravura dei dipendenti della Stac.
Il suo progetto non andò a buon fine e ci pensò il tempo a distruggere i ricordi della città, tanto strenuamente difesi da Cesare Mulè, che -a distanza di anni- continua nella sua lotta a salvaguardia della tradizione  e della storia culturale della sua città.  
Alla fine della serata, c'è stata la piacevole sorpresa di trovare fuori dal Circolo i due giovani fratelli Bressi che  con musiche folcloristiche e canti, hanno spinto al ballo gli intervenuti con vivacità ed allegria. 

























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