Sfidarsi senza vincere né perdere.

Al Circolo Le dame un Venerdì sereno e tranquillo. Molti soci non erano presenti. Quindi, quale momento più propizio per sfidarsi al gioco della Dama?
E via, allora. Io ed un socio ci siamo seduti per chiacchierare. Sul tavolo, come sempre, una dama  con le pedine. E' stato spontaneo cominciare a giocare. Prima tu, hai le pedine chiare. E via, si parte.
Cerco di ripassare mentalmente le poche regole della Dama, ma la regola più importante è l'attenzione. Il silenzio, attorno a noi, ognuno chiuso nel proprio pensiero. Ed il gioco prosegue. Si fa più incalzante, nessuno dei due parla, cerca di individuare le decisioni dell'avversario.
Non è facile. Importante è pensare quali conseguenze possano nascere da una mossa. Silenzio. Riflessione. Sforzo mentale. Qualche amico ci ricorda che almeno allontaniamo l'alzheimer. 
Passa il tempo. Chi vince? Né io né lui. Tento una mossa per farlo perdere, ma lui è attento. Non ci riesco. E la partita continua finché non ci accordiamo per un pareggio. Bene per entrambi, almeno abbiamo combattuto sportivamente.

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