Tirana, città da scoprire e visitare.

Gita culturale in Albania
Noi spesso abbiamo una idea distorta delle altre nazioni. Magari reputiamo un popolo povero solo perché uscito da poco da un conflitto bellico.
Quando siamo arrivati all'aeroporto di Tirana, abbiamo trovato una realtà molto diversa da quella immaginata.
La città è bellissima e, a differenza di altri posti visitati, accanto a nuovissimi grattacieli, s'intravedono case popolari. Al nuovo si unisce il vecchio, il decadente e, forse, il brutto. E' come nella realtà, non esiste solo il bello ed il buono, ma anche il brutto e cattivo. In quel paese è tutto più reale. Non sono nascosti alla periferie le malfatte costruzioni, ma si possono intravedere in alcune storiche e centrali piazze, dove accanto le ferite della guerra, convivono palazzi maestosi nella loro altezza di svariati piani che sembrano voler raggiungere le nuvole. La gente, poi, è comunicativa. Quasi tutti parlano la nostra lingua. Sembrano felici di accontentarti e di parlare con te.
E' gente semplice, anche quella molta colta. Noi abbiamo avuto il pacere d'incontrare il professore universitario di Estetica, Alfred Uci, che è stato Ministro alla cultura. Attualmente cura i rapporti con le comunità italo-albanese e collabora con l'Istituto Mezzogiorno Mediterraneo di Cosenza. Il professore Uci ci ha raggiunto nel nostro albergo per illustrarci i legami tra l'Albania e il mondo della Calabria. Ci ha fatto anche omaggio del suo libro "Da un secolo all'altro", tradotto in lingua italiana.


I palazzi dei Ministeri, bellissimi e costruiti da Mussolini:








Università, costruzione mussoliniana


Mercato, dove nelle pescherie il pesce viene cucinato.




Cappello tipico albanese



Con l'Accademico e Ministro alla cultura, Alfred Uci




Con gli amici









a Durazzo:


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