E tutto si ripete.............. Catanzaro docet.

Il popolo è stanco. Seguendo qualunque trasmissione di politica in Tv, ci si rende conto che nessuno prova più la minima fiducia nel mondo politico.
Guidando, ascolto ben volentieri la radio. Proprio ieri sentivo una notizia riguardo i cosiddetti "forconi" esempio di rivolta dei nostri tempi.
Mi piace, però, ricordare che le prime espressioni di Forconi, non nascono adesso, ma appaiono nel 1949 proprio in Calabria, nella provincia di Catanzaro che un tempo non lontano era un capoluogo di numerosi  paesi, prima che un'infelice decisione politica ne creasse dalla nostra provincia altre due.
Andando a ritroso nel tempo, dopo la spedizione dei Mille di Garibaldi, nella mia terra si trovarono in una situazione di povertà assoluta, grazie anche ai latifondisti che avevano aiutato l'eroe dei due mondi a raggiungere i suoi obiettivi che non erano, però, gli stessi di una parte della popolazione che combatté una guerra civile per difendere le proprie idee di libertà e di appartenenza, diverse da quelle dei "conquistatori" che nel Sud avevano depredato, rubato, stuprato, ucciso. La cosa più infamante fu che quei valorosi uomini del sud furono dichiarati Banditi e la lotta fu ed è ancora ricordata come repressione al banditismo.
I latifondisti, alleatisi con la borghesia industriale del Settentrione, sentendosi forti, pensavano che ogni loro richiesta potesse essere accettata.
 Arrivarono persino a proporre al Governo di abolire le scuole per le classi subalterne.
In tale situazione, per i Calabresi  l'emigrazione fu uno sbocco naturale per la salvezza, anche per quelli rimasti perché incominciarono ad arrivare dall'estero ingenti somme di denaro dagli emigranti.
Col passare del tempo, i contadini  rimasti nella nostra regione, finita la seconda guerra mondiale, ripresentandosi problemi di grave povertà,  pensarono fosse venuto il momento di riappropriarsi delle terre incolte, per sfamare le loro famiglie.
E così, donne, mogli, madri, sorelle, imbracciati i forconi, accanto ai loro uomini, lottarono per la sopravvivenza delle loro famiglie. A Melissa, nel 1949, ci furono feriti e morti, ma la rivoluzione dei forconi si estese ugualmente a Crotone, Strongoli, Isola Capo Rizzuto. Dall'allora provincia di Catanzaro passò nel Reggino, a Focà,  Caulonia, Polistena, Gioia Tauro, Taurianova, Melicuccà, ecc. ecc.
Non vinsero i rivoluzionari dei forconi. La terra rimase ai latifondisti che l'abbandonarono. Nessuno la coltivò ed ora è improduttiva e senza vita. 




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