La colpa è degli Italiani

Gli Italiani sono stanchi e senza forza. Colpa loro. Non ci si può far scivolare tutte le vessazioni come se niente fosse. Basti pensare allo Stato che ha quasi abbandonato i due Marò, i 98 miliardi di euro evasi al fisco dalle Mafie e da quei politici che fanno affari con le slot machine, i Romeni e gli extracomunitari che stuprano le ragazze in pieno giorno o che uccidono guidando auto in stato di ebbrezza.
Tasse su tasse per i cittadini e nessun privilegio tolto alle caste.
Intanto l'ignoranza avanza a passi da gigante. Proprio ieri leggevo su Catanzaro Informa una lettera di due esponenti del Movimento Catanzaro marina che, riferendosi alle Giornate antropologiche, scrivono "l'Amministrazione comunale e la Giunta di cui lei (riferito all'assessore Lo Giudice) continua a finanziare cose che i cittadini non comprendono e che sono in ogni caso fuori dalla logica temporale".
Ma i due "scrivani marinoti" sanno cos'è l'Antropologia? Sicuramente no, altrimenti non l'avrebbero mai definita fuori dalla logica del tempo, visto che è lo studio dell'uomo, al di là della concezione temporale. Essa tende, infatti, a considerare l'essere umano all'interno delle società che si sono sviluppate nella storia e in diverse parti del globo.
L'Antropologia è cultura e i soldi spesi per la conoscenza servono a far crescere il popolo. Lo stesso Obama nel suo discorso ha dichiarato che la cultura e l'istruzione sono essenziali per uno Stato che vuole migliorarsi. Ad Obama si aggiungono gli Stati europei  civilmente più avanzati, che hanno riposto nella cultura e nell'istruzione il volano della crescita sociale ed economica dei loro paesi.
Il sapere è latore di speranza. Certamente riconosco che in tempi di crisi si debba risparmiare. Ma mai a discapito del sapere. Ci sono tanti modi per farlo. Non si diano, per esempio, soldi ai Consulenti esterni. Perché finanziare l'Accademia di belle Arti con 40 mila euro, quando già percepisce i soldi della Provincia, del Miur e dal Ministero dell'alta formazione artistica e musicale? Era necessario spendere tutti quei soldi per le luminarie natalizie e per l'istallazione su corso Mazzini di decine di stand, di cui gran parte è rimasta chiusa? Su questo tipo di sprechi bisogna riflettere, non ci hanno pensato quei pochi miei concittadini che si lamentano delle giornate antropologiche?
Per poter bene amministrare una città, bisogna aver chiaro cosa sia l'amministrazione pubblica. Non si può sopprimere il bisogno di conoscenza del cittadino. Noi viviamo in una città senza alcuna programmazione culturale. Quel poco che esiste è quasi sempre partorito dalle Associazioni e dai privati. Vergogna! Ridateci la Catanzaro di altri tempi, quando si discuteva tra persone colte e meno colte che, però, avevano il rispetto del sapere. Avevano l'orgoglio di vivere in una Catanzaro che brillava rispetto le altre città della Calabria. E brillava per stile e conoscenza.
                                                                  CIRCOLO CULTURALE LE DAME

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