Ad un'amica ammalata.

Passare sei ore in ospedale, dietro la porta della chirurgia, dove un gruppo di medici si operano a scacciare, dal corpo dell'amica, una brutta bestia che vuole espandersi sempre più. E ritrovarsi con poche persone, tutte con una sola preoccupazione: che l'operazione riesca e che il male sia debellato. Sei ore sembrano poche, ma quando sono vissute con tanto pathos diventano un'eternità e tutto s'ingigantisce, compresa l'ansia e la paura.
Ma non è possibile cambiare la realtà, così come non è possibile trattenere il dolore nell'animo. E lo lasciamo uscire dal nostro corpo con lacrime amare che né ti consolano, né ti liberano dall'ansia.
Continuare a ripeterci l'un l'altro "Andrà tutto bene" e convincerci che sarà sicuramente così, anche perché il nostro amore per l'ammalata è così grande che il nostro Creatore ci aiuterà e la farà guarire.
Si, sarà sicuramente così. Dovrà essere così. Stai tranquilla, amica mia.
Appena tutto questo brutto periodo sarà passato, noi tutti ti festeggeremo al nostro Circolo che è nato con tutti noi e rimarrà con tutti noi. A presto, amica mia. A presto.

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