Napoli, Salvini ed Eduardo de Filippo.

Il Sud non è quello rappresentato a Napoli, dove si sono verificati scontri con lacrimogeni, tafferugli, feriti e distruzioni di automobili per il corteo antileghista a cui ha partecipato anche il sindaco De Magistris.
Una reazione forse un poco artefatta, ma anche, se vogliamo, giustificata, vista la politica del parlamentare leghista, che col suo movimento "Noi con Salvini", fondato nel 2014, vuole cercare consensi nel Sud per diventare il leader del centro destra.
I Meridionali, però, non sono stupidi e capiscono che la sua è una strategia politica e non dimenticano le tante offese contro il sud, che nascono da una mentalità, da un modo di concepire, non da un momento di rabbia o di sdegno.
Per questo motivo sono inutili le scuse, fatte a distanza di tempo.
Ma torniamo alle proteste di Napoli, organizzate sicuramente dai centri sociali e da chi vuole destabilizzare l'ordine pubblico e la democrazia. 
 Sarebbe stato più proficuo far parlare Salvini e, in un dibattito pubblico, smascherarlo sul  piano politico.
 Forse sarebbe stata più efficace, secondo Donato, un mio amico intellettuale napoletano doc, una bella pernacchia o, meglio "un pernacchio", come lo definì Eduardo de Filippo ne "L'oro di Napoli" e che, secondo l'attore,  aveva un potere rivoluzionario.
Così non si sarebbero verificati né  danni né critiche e l'ironia napoletana sarebbe stata vista più eloquente delle sommosse.
Salvini ne sarebbe uscito sconfitto. Invece, è stata data una pagina sbagliata per una città che non ha proprio partecipato a quest'evento, perché con una popolazione di quasi un milione di abitanti, cosa volete che siano tremila persone, che certamente erano pure venute da fuori per organizzare lo scompiglio? Chissà da chi erano stati pagate........ 








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