Berlusconi e Schulz a distanza di anni

La nostra terra non è più una nazione libera, ma sottomessa ad un'Europa che il popolo non accetta, ma che i politici, invece, si ostinano a rappresentare come il bene primario per nostro paese.
Un'Europa comandata da una donna che sa fare solo conti e non conosce le regole basilari dell'educazione e del rispetto verso i popoli che s'affacciano sul Mediterraneo e che considera di serie B, eccetto i Francesi che hanno più o meno la sua stessa idea.
Anni fa Berlusconi al Parlamento europeo ebbe una lite verbale con Martin Schulz e lo chiamò giustamente Capot, perché con la sua solita arroganza derideva il nostro paese e pure Berlusconi stesso e gli altri nostri parlamentari, dei quali nessuno si alzò per dar manforte al nostro presidente del Consiglio di allora. 
Quel "Capot" fu ritenuto molto offensivo, da tutti i parlamentari dei vari Stati europei, che, però, alle parole aggressive di Schulz sorridevano e ammiccavano contro gli Italiani. Nessuno, comunque, ha mai messo in evidenza che Schulz  ha ripetutamente avuto scontri con diverse personalità politiche di vari paesi, Bloom della Gran Bretannia, con Madlener dei Paesi Bassi, con Orback, ministro israeliano, con Marine Le pen, Francia ecc ecc. Tutti si sono rivoltati contro l'arroganza di Schultz, ma questa è un'altra storia, che non si deve sapere. 
Schulz parlò allora del non rispetto dell'Italia per la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (riferendosi a Bossi, contrario al'invasione di massa degli extra comunitari). A distanza di anni vorrei chiedere a Schulz, perché nessuno in Europa ora rispetta l'articolo 18 della Carta dei diritti sul diritto d'asilo da lui tanto elogiata? 
Perché il Trattato di Schengen, che abolisce i controlli alle frontiere dei paesi che vi hanno aderito, non è più rispettato, né in Belgio, né in Germania, né un Austria, né in Cecoslovacchia, né in Francia, né nei Paesi Bassi e né nella Repubblica Ceca?
Allora aveva ragione Berlusconi a dire che l'unica nazione dell'accoglienza e della generosità era e rimane l'Italia?
Questa settimana si è festeggiato nella nostra capitale il Trattato di Roma che compie sessant'anni e che fu sottoscritto come una garanzia economica con la creazione di un mercato comune per tutti i cittadini europei, che uscivano da una guerra e che dovevano migliorare le condizioni di vita.
I nostri politici in questi giorni hanno discusso sull'unità dei popoli che non esiste, ma nessuno si è soffermato sul fatto che il nostro paese sta fallendo sempre di più, proprio per colpa dell'Europa.
 E' mai possibile che non se ne siano neanche accorti? Mentre gli inetti discutono, il popolo muore.
A Roma tutti contenti ed uniti solo per le foto, ma il disprezzo della Germania per noi non è diminuito, visto come la Merkel ha trattato con aria di sufficienza la Raggi, che, magari è pure una "donna sbagliata in un posto sbagliato", ma in quel frangente rappresentava il primo cittadino della città capitale di una nazione. Ma il polically correct vale solo per Berlusconi in questa vecchia e decadente Europa che valuta solo secondo i conti in banca e non secondo il grado di civiltà?

Commenti

  1. Riassunto esaustivo di una realtà innegabile ma che purtroppo la classe politica italiana ha venduto al popolo in modo diverso, bugiardo, per mantenersi dei privilegi economici individuali a discapito del popolo stesso. Berlusconi, il tanto odiato, è sempre stato quel politico che, come un padre protegge i figli, ha difeso il popolo da una Europa che il bene dell Italia non lo ha mai voluto.

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