LEGITTIMA DIFESA

Io non capisco perché ci sia tanta discussione inutile sulla legittima difesa, riconosciuta da tutti i codici di ogni paese e di tutti i tempi.
Già nel 1700 a.C. il Codice di Hammurabi legiferava che “Colui che si introduce in una casa e commette un furto, non solo incorre nella pena di morte nel caso in cui sia catturato, ma può anche essere legittimamente ucciso durante il suo tentativo di effrazione (legge 21).
Persino la Bibbia, che proibisce l’uccisione di un ladro, prevede un’eccezione nel caso in cui il proprietario della casa scassinata agisca per legittima difesa, per proteggere la propria vita e solo in circostanze che giustifichino tale azione violenta (vedi Esodo 22:2-3). )
 Tutte le legislazioni e di tutti i tempi hanno rispettato questo diritto naturale a difendere la propria vita, ma anche l’integrità della persona e del pudore, come nel diritto romano
Ma non solo i Codici, anche la stessa filosofia prevede che la vita è sacra e bisogna salvaguardarsela, nei momenti di pericolo. Kant sostiene che la necessità non prevede la legge, quindi la difesa privata, anche se può causare danno ad altri, non è punibile.
  E dello stesso parere fu  Fichte e altri ancora che sostennero che l'aggredito ha diritto di uccidere l'aggressore, perché questi, violando il dovere che aveva di rispettare l'altrui vita, ha perduto il diritto di mantenere rispettata la sua.
Difendersi è un diritto naturale della persona e non una concessione legislativa.
Nessun partito politico, né i giudici possono negare i diritti assoluti dei singoli soggetti.
Non è neanche concepibile che due giudici diano una sentenza diversa per due reati simili, come avviene di sovente nelle varie procure e spesso nella procura della stessa città.
 Io non sono né una legale, né ho fatto studi di giurisprudenza, ma il buon senso mi spinge a considerare  non consono ad un’idea di democrazia l’articolo 104 della Costituzione che recita   “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. 
Il potere in un paese che si definisca democratico è conferito solo dal popolo e dalla sua volontà, quindi la magistratura non può, a prescindere, né essere insignita da una legge, o decreto che sia,  né esercitare alcun potere che non può avere, se non dal popolo. E perché, poi, dovrebbe essere autonoma ed indipendente? Come tutti noi deve essere sottomessa alla volontà del solo  potere esistente in Italia, quello del Parlamento e del Governo, scelti (almeno così dovrebbe essere) dal popolo sovrano con le elezioni.
Inoltre, nel rispetto dell’art. 3 dei Principi fondamentali della Costituzione ricordiamoci che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Tutti uguali, io, voi e i magistrati. E tenendo presente che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” la magistratura non può di fatto esercitare alcun potere  perché limiterebbe di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.




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