Grillo contro tutti.
Riconosco in pieno la simpatia di Grillo e, forse, anche la sua buona volontà
nel cercare di cambiare le malefatte della politica italiana. Non lo riconosco,
però, come un leader di un partito, anche se lo preferisco a Renzi, che si
barcamena tra i giovani, fortificando il suo entourage, senza aver il coraggio di cambiare le caste né la legge elettorale. Renzi è giovane e ha voglia di arrivare, anche a gomitate come
ha dimostrato con Letta.
Anche Grillo ha logicamente degli obiettivi, ma sa che è
pericoloso manifestarli. Il comico
genovese si è presentato sempre come un paladino moderno che deve distruggere
la prepotenza che egli configura nella classe politica sia italiana che
europea.
Ma Grillo non è un politico. A volte si contraddice. Non per
questo non può essere di rottura, anzi….
Rappresenta in pieno tutto il livore che noi Italiani
abbiamo nei confronti della classe politica, che ci ha affamato e non si è mai
privata di privilegi che mantiene con forza, alla faccia del popolo che non ne
ha. Manifesta con sincerità la sua
rabbia, con battute, a volte esagerate, a volte strampalate, a volte giuste.
Ma per combattere coi cervelloni che gli altri Stati mandano al Parlamento europeo, ci vuole non
solo cultura, ma anche una certa esperienza politica che i grillini non hanno.
Né hanno un partito,
ma solo un movimento le cui regole possono essere sottoposte alla volontà dello
stesso Grillo o di Casaleggio. Tutti schierati ed ubbidienti i suoi
parlamentari. E chi non lo sarebbe pur di portare a casa ogni mese un lauto
stipendio, con annessi privilegi? Ma rimane comunque solo un movimento e, per
giunta confusionario. Lo si è visto ieri sera a Porta a porta.
«Non sono io che decido, è la rete» afferma Grillo, ma
oramai tutti noi sappiamo come la rete è
solo uno schermo per “schermare” quello che lui e Casaleggio decidono. Lo sappiamo
dagli ultimi loro accanimenti contro i
dissidenti.
La sua arringa di ieri sera è approssimativa, dimostra ansia
e il suo “fammi rilassare” è una confessione chiara del suo stato psicologico.
Sa di avere davanti un vecchio giornalista che sa il fatto suo e che voleva, attraverso l'invitato, proprio sbancare l'audience Ma sa anche che i
telespettatori di quella fascia oraria sono preparati, lettori di giornali e di libri, direi più "tosti" di
quelli che in piazza gli riconoscono che ha ragione su tutto, con una scelta più di “pancia”
che di testa.
Condivido con lui che: BISOGNA CAMBIARE e per primo chi ci rappresenta al Quirinale. Troppi intrighi, troppe
sottomissioni alla Merker e alle potenze della grande finanza.
Troppo schifo. Troppo pericolo per la democrazia. Troppo pericoloso anche il discorso del
guerrafondaio Obama in Italia, che ha sostenuto che l’Europa deve essere unita contro Putin.
Forse vuole fare un’altra
guerra, col nostro aiuto? Perché nessun politico italiano ha chiarito questa
frase non certo sibillina, ma azzardata ?
Condivido anche che i nostri politici non siano all'altezza del posto che ricoprono, altrimenti un comico confusionario, da solo contro tutti, non potrebbe far paura a tutti loro. Forse sono consapevoli di essere degli inetti. Proprio come li giudichiamo noi.
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